Giorgio Di Lecce e il teatro

 

Domus de Ianas, regista Pierfranco Zappareddu
Pierfranco Zappareddu, allievo di Eugenio Barba, e la sua compagnia, Domus de Ianas, con Maite Aguirres, Diego Furlan, Renato Giuliani, Giorgio Di Lecce col suo banjo, Felipe Balucani, e tanti altri... seminari in varie città, si lavorava di sera fino all'alba, Trieste, Firenze, Torino, Salerno, la sede stabile a Modena, sulla via delle ciliege, per Vignola, una cascina con salone per le prove (1975-1977)

Giorgio Di Lecce a Modena (foo Ghigo Roli)



Diego Furlan, nella pause dal lavoro, canticchiava canzoni di Dalla, Caro amico ti scrivo...


Finita l'esperienza di Domus de Ianas, Giorgio ritorna a Lecce, dove fonda il suo gruppo, Aracne mediterranea, si unisce a Cristina Ria, e organizza varie manifestazioni teatrali al castello Carlo V, Et voilà..."Incontri internazionali di teatro per ragazzi"  e nelle sedi di scuole, come a Caprarica di Lecce. Nel periodo 1987 e successivi allaccia rapporti con gli Ucci, e li porta in rassegna con sè. Ricordo una festa di Sant'Antonio a Novoli, 1986, nessuno ballava al ritmo delle canzoni, li abbiamo ospitati tutti e sette a casa a tavola, tra canzoni e melodie fischiate, passò a trovarci anche Ferdinando Taviani (lo ricordo a Bergamo, prima edizione dell'ISTA, 1977, affabulava i giovani in attesa delle performance degli attori giapponesi, e balinesi I Made Baden).
In quel periodo siamo andati a trovare Uccio Aloisi a casa sua, portandogli la pizza della mezzanotte, a Cutrofiano, dopo esserci incontrati con Giorgio in pizzzeria a Sternatia (un terzo elemento è stato Francesco De Pasquale, che curava i rapporti con i giornali). C'era un tratto molto umano in Giorgio, oltre che molto professionale. La figlia di Giorgio e Cristina, Vera, dopo una esperienza con i Nidi 'Arac, è una cantante solista (vocals, loop e guitar) che lavora a Roma e dintorni. L'ultima volta che ho incontrato Cristina, a Galatina, concerto in piazza Santi Pietro e Paolo di Vinicio Capossela, mi dice: "sono con Vera, conosciamo tutte le canzoni di Vinicio, facciamo i cori col pubblico..." Ricordo il pranzo di nozze, organizzarono il porceddu, arrosto sardo, nelle campagne di Calimera, e diedero come bomboniere dei fischietti salentini a forma di pavone coloratissimo. Qui due ricordi di Cristina

1981. Sternatia, Ragno del dio che danza, foto mia


1987, ISTA, teatro dei mondi, Foto di Oronzo Marmone




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